I dazi americani NON toccheranno il Parmigiano Reggiano

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I DAZI AMERICANI NON TOCCHERANNO IL PARMIGIANO REGGIANO

Se n’è parlato tanto e si è temuto il peggio ma per fortuna la bella notizia è arrivata: l’Italia è uscita indenne dalla revisione della lista dei prodotti soggetti a dazi che gli USA avevano emanato lo scorso ottobre a seguito della sentenza del WTO sul caso Airbus. È stato quindi scongiurato il rischio che tale revisione potesse estendersi ad altri settore del nostro export sul mercato statunitense.

Gli USA hanno quindi deciso di non alzare i dazi al 25% imposti lo scorso ottobre a vari prodotti europei tra cui, appunto, il Parmigiano Reggiano. "Il Consorzio del Parmigiano Reggiano accoglie con entusiasmo la notizia che gli Usa hanno deciso di non alzare i dazi al 25% imposti lo scorso ottobre a vari prodotti europei. Abbiamo lavorato nella direzione giusta, facendo squadra con le altre Indicazioni Geografiche, credendo fermamente che la Commissione Europea fosse l'unico tavolo al quale portare avanti la negoziazione, evitando di disperdere energie portando avanti diversi interessi da parte delle singole classi di rappresentanza".

E’ stato il commento di Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano che ha sottolineato la necessità di mantenere comunque i "nervi saldi e credere di più nell'Europa come Istituzione: è questo l'approccio giusto per combattere una battaglia che è solo all'inizio e che vedrà il Parmigiano Reggiano in prima linea, considerando che il mercato americano rappresenta per noi il primo mercato extra-europeo con 10 mila tonnellate importate nel 2018 (in aumento del +33% rispetto al 2012). Il pieno sviluppo del mercato americano è di cruciale importanza per la sostenibilità della nostra filiera composta da 330 caseifici, oltre 2.800 allevamenti e 50 mila persone coinvolte.

Un sistema che genera un valore di affari alla produzione di 1,4 miliardi di euro – il più alto di tutte le DOP ". Il fatto che gli Stati Uniti abbiano deciso di non incrementare ulteriormente i dazi "porterà sicuramente un clima più disteso e oggettivo e - ci auguriamo - un riequilibrio del mercato con un prezzo all'origine più alto", conclude.

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