Il Parmigiano Reggiano contiene calcio

Il Parmigiano Reggiano fa bene alle ossa perché contiene elevate quantità di calcio (Ca): ben 1,155 gr in 100 grammi di Parmigiano.

 

Il calcio è un minerale di fondamentale importanza per l’organismo umano, poiché contribuisce a svilupparne la struttura ossea e dentale. Per questo motivo il corpo umano ne è così ricco: infatti, in un uomo adulto che pesa 70 chilogrammi, ad esempio, si trovano circa 1.200 grammi di calcio di cui la maggior parte (98%) risiede nelle ossa, sotto forma di carbonato, l’1% nei denti e la restante parte nelle cellule e nei liquidi organici.

Il calcio fa bene alle ossa e alla salute

Per comprendere meglio la funzione del calcio rispetto alla salute delle ossa, va detto che le ossa che formano lo scheletro umano sono sottoposte a una sollecitazione continua e a un incessante rimodellamento, che richiedono un costante riassorbimento e deposito di calcio nel nuovo tessuto osseo che si forma.

Oltre alla formazione ossea, il calcio contribuisce attivamente a regolare anche la contrazione muscolare (inclusa quella del muscolo cardiaco), il livello di permeabilità della membrana cellulare, la coagulazione del sangue, la dilatazione e la contrazione dei vasi sanguigni, la secrezione di ormoni, la trasmissione degli impulsi nervosi nonché l’attività di alcuni enzimi.

Quanto calcio ci serve?

Secondo le linee guida del Ministero della Salute, i livelli raccomandati di assunzione giornaliera di calcio variano a seconda dell’età dell’individuo, partendo da 0,6 grammi al giorno per neonati entro il primo anno di vita, fino a 1,2-1,5 gr/giorno per donne in età post-menopausale, per le quali il fabbisogno può variare a seconda che esse seguano, o meno, una terapia sostitutiva di estrogeni. Ancora, per gli uomini tra i 30 e 59 anni e le donne tra i 30 e i 49 anni, il fabbisogno giornaliero equivale a 0,8 gr di calcio.

Carenza di calcio e conseguenze

Tuttavia, possono verificarsi condizioni di carenza di calcio, attribuibili a un insufficiente apporto derivato dall’alimentazione o a un possibile scarso assorbimento da parte dell’intestino. In entrambi i casi, la carenza di calcio potrebbe essere asintomatica, ovvero non provocare alcun sintomo evidente nel breve-medio periodo, ma richiedere comunque un monitoraggio e un trattamento tempestivo, al fine di evitare conseguenze più gravi.

Crampi muscolari persistenti, convulsioni, scarso appetito, sonnolenza e battito cardiaco irregolare sono alcuni dei sintomi che potrebbero far pensare a una prima insorgenza di osteopenia (lieve riduzione della BMD - Bone Mineral Density, ovvero densità minerale ossea) che, se trascurata, potrebbe causare una più grave osteoporosi (elevata riduzione della BMD), nella quale il rischio di fratture ossee aumenta in modo esponenziale.

Anche il rachitismo, patologia dello scheletro causata da un difetto della mineralizzazione della matrice ossea, che può causare fratture e deformità, viene indicato tra le più gravi conseguenze di carenza di calcio, unitamente alla carenza di vitamina D, che aiuta il corpo ad assorbire il calcio ingerito con il cibo.

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Alimenti ricchi di calcio

La quantità di calcio presente nel corpo va tenuta monitorata fin dalla giovane età, soprattutto durante le fasi di crescita e di sviluppo, in cui il processo di ossificazione è molto intenso, così da evitare problemi in età adulta durante la quale possono alternarsi periodi in cui il corpo richiede una maggiore integrazione di calcio tramite l’alimentazione.

Tra i cibi particolarmente ricchi di calcio ricordiamo il latte e i prodotti lattiero-caseari, ad esempio lo yogurt e i formaggi stagionati come il Parmigiano Reggiano; ancora, il pesce azzurro, le verdure come rucola, cime di rapa, broccoli, carciofi e spinaci. Frutta secca, sempre in piccole quantità, dato che è molto calorica, legumi come lenticchie, ceci, fagioli cannellini e borlotti.

Attenzione, però. Quando si combinano più alimenti con l’intento di incrementare l’apporto di calcio, bisogna evitare di assumere cibi ricchi di calcio insieme ad altri cibi come spinaci, rape, legumi, prezzemolo, pomodori, uva, caffè, tè, che sono anche ricchi di ossalati, i quali inibiscono l’assorbimento del calcio, vanificando i benefici dell’alimentazione.

 

Quanto Parmigiano Reggiano posso mangiare ogni giorno?

Dopo aver appurato che il Parmigiano Reggiano è una ricca fonte di calcio, non dobbiamo però esagerare con la quantità che assumiamo ogni giorno, dato che, pur essendo un alimento estremamente salubre, il Parmigiano non è comunque un rimedio universale per qualsiasi patologia o condizione fisica. Abbiamo già trattato il tema del quantitativo giornaliero raccomandato in questo articolo, che qui riassumiamo nei due punti principali:

  • 5 grammi, pari a un cucchiaino colmo di Parmigiano Reggiano grattugiato, da spolverare sulle nostre preparazioni culinarie durante i pasti della giornata

oppure

  • 1 pezzetto da 30 grammi (massimo 40), tra un pasto e l’altro o come aperitivo raffinato se, invece, desideriamo consumarlo da solo.

In generale, comunque, vige la regola del buon senso e delle sane abitudini alimentari, secondo la quale bisogna assumere una quantità di Parmigiano Reggiano che sia equilibrata rispetto al nostro fabbisogno energetico e al nostro stile di vita.

Tutte le informazioni contenute in questo articolo non sostituiscono le indicazioni di alcun medico o altro professionista della salute. Prima di modificare il tuo regime alimentare, o di perseverare incautamente in esso, consulta sempre il tuo medico.