In ambito di alimentazione infantile, il Parmigiano Reggiano svolge un ruolo fondamentale, grazie ai suoi elevati valori nutrizionali che si combinano perfettamente con i fattori di sviluppo e di crescita del corpo umano.

Quando introdurlo nell'alimentazione del bambino

Tuttavia, essendo anche ricco di grassi saturi, sodio e proteine, come tutti i formaggi stagionati, secondo l’opinione dei medici pediatri, è consigliabile iniziare ad integrarlo gradualmente nell’alimentazione dei neonati a partire dall’ottavo o nono mese di vita, subito dopo la fase iniziale dello svezzamento, dato che prima di allora la dieta del neonato deve essere priva di sale, zuccheri e avere un limitato apporto proteico.  

 

Perché

Da questo momento in avanti, il Parmigiano Reggiano può quindi diventare uno dei protagonisti nel regime alimentare del bambino. Ciò dipende anche dal suo elevato contenuto di calcio che risulta altamente biodisponibile anche grazie alla stagionatura, e che può essere quindi immediatamente utilizzabile ed assimilabile dall’organismo contribuendo alla formazione e nel benessere di denti e ossa e garantendo quindi una sana crescita del bambino.  

 

Alcune avvertenze

Tuttavia, ciò non significa che si possa eccedere in maniera indiscriminata con l’utilizzo di Parmigiano Reggiano (qui alcune linee guida su quanto Parmigiano si può mangiare ogni giorno), nello stesso modo in cui verrebbe consumato da una persona adulta, ma questo del resto vale anche per tutti gli altri alimenti, anche se considerati sani e nutrienti.

 

È sufficiente, infatti, inserire il Parmigiano nell’alimentazione del bambino tre o quattro volte a settimana, possibilmente grattugiato, in quantitativi pari a pochi grammi tali da garantire comunque un corretto apporto di calcio e di numerose altre sostanze nutritive come, ad esempio, le proteine, i grassi buoni, le vitamine (A, B1, B2, B6, B12 e PP) gli aminoacidi essenziali e i sali minerali (fosforo, sodio, potassio, magnesio e zinco).

 

L’attenzione a non eccedere con l’utilizzo di Parmigiano Reggiano trova la sua ragion d’essere anche nel fatto che il Parmigiano Reggiano è un alimento salato ed estremamente saporito ma se utilizzato in quantità eccessiva o troppo frequente, ad esempio grattugiato ogni giorno nella pappa del bebè, potrebbe alterarne il gusto originale e nascondere al bambino i veri sapori dei singoli alimenti. Ciò porterebbe ad una erronea abitudine acquisita dal bambino stesso ad accettare solo sapori modificati, rifiutando di conseguenza il gusto reale del cibo.

Quale stagionatura è più adatta all’alimentazione dei neonati?

La connessione tra Parmigiano Reggiano per l’alimentazione dei neonati e la sua stagionatura è altresì importante, sulla base di motivazioni scientifiche, quindi oggettive.

 

Le stagionature considerate ideali per l’alimentazione infantile sono infatti quelle tra i 24 mesi e i 36 mesi. In primo luogo, il gusto resta ancora gradevolmente morbido e rotondo, soprattutto per il palato delicato di un bambino che non ha mai sperimentato sapori forti e pungenti.

 

Da un punto di vista della consistenza, inoltre, queste stagionature conferiscono una elevata granulosità alla pasta del formaggio, tale da renderlo facilmente grattugiabile quindi adatto ad essere inserito, se necessario anche di nascosto, all’interno di pappe, brodini, creme o passati di verdura.   Unitamente al vantaggio pratico, va evidenziato che grazie alla sua elevata cristallizzazione, il Parmigiano Reggiano più stagionato diventa anche più facilmente digeribile soprattutto per lo stomaco di un neonato, dato che sia le proteine che i grassi presenti sono già stati parzialmente scissi dai microrganismi che partecipano proprio alla stagionatura.

 

Il Parmigiano Reggiano è anche naturalmente privo di lattosio e di qualsiasi tipo di conservante non naturale

Inoltre, pur non essendo un fattore legato all’elevata stagionatura (dato che vale anche per le stagionature inferiori), il Parmigiano Reggiano DOP è da considerarsi naturalmente privo di lattosio (come da circolare n. 24708 emanata nel giugno 2016, dal Ministero della Salute in cui viene autorizza l'impiego di una dicitura apposita, applicabile ai formaggi, tra cui appunto il Parmigiano Reggiano, con un contenuto di lattosio inferiore a 0,1g/100g) oltre che privo di qualsiasi tipo di conservante non naturale. Come noto, l’intolleranza al lattosio può svilupparsi fin dai primi mesi di vita del bambino, pertanto la somministrazione di un alimento sano e nutriente che ne sia naturalmente privo, non può che rappresentare un fattore estremamente positivo, ovviamente a vantaggio della salute stessa fin dai primi mesi di vita del bambino.