Perché il Parmigiano Reggiano fa bene allo stomaco

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Il Parmigiano Reggiano fa bene allo stomaco, in modo particolare di chi è affetto da patologie gastriche.

Infatti, grazie allo specifico processo di caseificazione a cui viene sottoposto il latte in esso contenuto, il Parmigiano racchiude al suo interno un elevato numero di enzimi funzionali alle attività digestive iniziali, i quali apportano beneficio soprattutto in caso di disfunzioni gastriche come la gastrite o il reflusso gastroesofageo.

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Gastrite e reflusso gastroesofageo

La gastrite è un'infiammazione che interessa la mucosa che ricopre la superficie interna dello stomaco. È una condizione ampiamente diffusa che nella sua variante acuta può insorgere ed evolversi rapidamente, mentre in quella cronica può persistere anche per un periodo di tempo prolungato.

Alimentazione scorretta ricca di grassi saturi, abuso di alcolici, uso smodato di farmaci e stress intenso rientrano tra le cause più comuni che scatenano la gastrite, soprattutto nella sua forma acuta. Questi fattori contribuiscono inevitabilmente a indebolire la barriera difensiva dello stomaco, esponendo la sua mucosa interna all’azione aggressiva degli acidi contenuti nei succhi gastrici.

La gastrite cronica, invece, è spesso favorita da tipiche infezioni causate da Helicobacter Pylori, un insidioso batterio che cresce e colonizza la mucosa interna dello stomaco.

A differenza della gastrite cronica, il reflusso gastroesofageo, condizione altrettanto diffusa, si verifica nello specifico quando i succhi gastrici entrano direttamente in contatto con la parete dell’esofago, provocando un bruciore intenso e un fastidioso rigurgito acido.

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L’importanza di una sana alimentazione

Tutte queste condizioni che interessano l’apparato digestivo richiedono certamente una terapia mirata ma, in linea generale, mettono in evidenza l’importanza di una sana e corretta alimentazione nell’ambito di uno stile di vita regolato che includa, in modo particolare, cibi salubri e genuini.

Da questo punto di vista, il Parmigiano Reggiano DOP, grazie alla elevata qualità del latte, in parte scremato, da cui è costituito e lo scrupoloso processo di trasformazione e di maturazione a cui viene sottoposto, rappresenta senza dubbio una ricca e preziosa fonte di sostanze nutritive pronte, tra cui le vitamine, i sali minerali e le proteine, che contribuiscono attivamente alla salute generale del corpo umano e, in particolare, dei suoi organi interni.

Va inoltre evidenziato che il Parmigiano Reggiano è naturalmente privo di lattosio, diventando così un alimento sicuramente adatto per chi soffre di intolleranza ma anche per chi manifesta una condizione, acuta o cronica, dello stomaco che rende più faticosa la digestione in generale.

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Parmigiano Reggiano: ottimo rimedio per la gastrite atrofica

In alcune situazioni particolari, come nella gastrite atrofica, il processo infiammatorio della mucosa dello stomaco arriva persino a causare la perdita della funzionalità ghiandolare, con conseguente diminuzione della produzione di acido cloridrico, indispensabile per digerire i cibi e distruggere i batteri che arrivano allo stomaco.

In questo caso, si raccomanda di evitare cibi eccessivamente disidratati e cibi acquosi, favorendo invece l’assunzione di alimenti che contengono una limitata quantità di zuccheri e abbondanza di sali minerali, come il prosciutto crudo e il Parmigiano Reggiano: essi, infatti, incrementano il flusso sanguigno all’interno dello stomaco, stimolando la produzione di acido cloridrico nelle cellule produttrici e contribuendo, così, alla ricostruzione delle zone atrofiche.

I benefici della stagionatura

Rispetto alla media di stagionatura di altri formaggi a pasta dura, il Parmigiano Reggiano vanta un periodo di maturazione nettamente superiore. Per un minimo di 12 mesi, fino a un massimo che varia in base al produttore e alle richieste di mercato me che arriva a toccare anche i 70-80 mesi, il Parmigiano viene conservato in magazzini dedicati, a una temperatura compresa tra 15 e 18°C e un livello di umidità superiore dell’80%, nell’arco di tutto l’anno.

È in queste condizioni che la pasta del Parmigiano acquisisce la sua tipica struttura granulosa che diventa, col tempo, sempre più friabile e di conseguenza facilmente digeribile e assimilabile. Ai fini di una corretta alimentazione, non esiste una regola che stabilisca quale sia la stagionatura migliore di Parmigiano Reggiano da consumare.

Tuttavia, in caso di difficoltà legate all’apparato digestivo, si consigliano le stagionature più elevate, che restano nello stomaco per un periodo ridotto di tempo, limitandone così lo sforzo digestivo.

La quantità va sempre regolata

Il Parmigiano Reggiano è un alimento relativamente poco grasso e ricco di proteine ad elevato valore biologico. D’altra parte, però, contiene anche il colesterolo e, come molti altri formaggi, ha un apporto calorico elevato, pari a 400 calorie per 100 grammi di prodotto.

Perciò, pur tenendo in considerazione i numerosi benefici che esso apporta al nostro organismo, è consigliabile non eccedere mai nel suo uso quotidiano e valutare se grattugiarlo sulla pasta, o mangiarne un pezzetto a metà giornata.

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Nota bene. Tutte le informazioni contenute in questo articolo non sostituiscono le indicazioni di alcun medico o altro professionista della salute. Prima di modificare qualsiasi regime alimentare, o di perseverare incautamente in esso, ci raccomandiamo di consultare sempre un medico.

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