Parmigiano Reggiano o Grana Padano ai bambini?
Parmigiano Reggiano e Grana Padano sono due delle eccellenze casearie italiane più conosciute e diffuse al mondo, cui è stato attribuito il marchio D.O.P. (Denominazione d’Origine Protetta) nel 1951, proprio in virtù del loro intrinseco legame con i rispettivi territori di origine e di produzione.
L’alto livello di genuinità e salubrità apportato da questi due formaggi, entrambi fatti con latte vaccino e stagionati a lungo, rappresenta un valore aggiunto all’alimentazione umana in generale, e a quella infantile in particolare.
Quando si parla di alimenti destinati ai bambini, infatti, è fondamentale avere la certezza che essi non causino né contribuiscano ad alcun tipo di intolleranza, come quella al lattosio, che rischia di provocare conseguenze fastidiose o addirittura pericolose alla salute dell’organismo.
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A tale proposito, un aspetto molto importante che accomuna sia il Parmigiano Reggiano che il Grana Padano è che sono entrambi totalmente privi di lattosio, quindi somministrabili anche a bambini che abbiano manifestato i sintomi di questa fastidiosa intolleranza alimentare. Tuttavia, pur trattandosi di due prodotti caseari molto noti ed esistenti da centinaia di anni, i consumatori e le consumatrici ci rivolgono quesiti più inerenti alle differenze, che alle similitudini, tra Parmigiano Reggiano e Grana Padano. Riassumiamo di seguito gli elementi principali che li distinguono, invitando alla lettura di questo articolo per ulteriori approfondimenti.
Zona di produzione
Più ridotta per il Parmigiano Reggiano: 5 province, ovvero Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna - solo nella zona a sinistra del fiume Reno e Mantova - solo nella zona a destra del fiume Po. Decisamente più ampia per il Grana Padano: 32 province tra Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna e Veneto.
Alimentazione delle bovine da latte
A base di fieni e di erba coltivati nella zona di produzione del Parmigiano Reggiano, che esclude categoricamente l’aggiunta di qualsiasi additivo o conservante. Per il Grana Padano, invece, le bovine possono essere alimentate anche con foraggi insilati, che comportano la successiva aggiunta di lisozima, un abbattitore di fermentazione ricavato dall’albume d’uovo.
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Marchiatura delle forme
Il Parmigiano Reggiano viene marchiato la prima volta dopo 12 mesi dalla sua “messa in forma”, e in altre successive occasioni in caso di stagionature extra-lunghe (24, 36 o anche oltre 50, 70 o 80 mesi). Il Grana Padano, invece, viene marchiato non prima di 8 mesi e consumato intorno ai 15 mesi, con l’eccezione di stagionature speciali come “Oltre 16 mesi” e “Riserva – oltre 20 mesi”, ed eventuali maturazioni più elevate.
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Stagionatura
La differenza nei tempi di marchiatura delle forme mette in evidenza il fatto che il Parmigiano Reggiano è sottoposto a periodi di stagionatura molto più elevati rispetto al Grana Padano, rendendolo così particolarmente adatto al consumo anche da parte dei bambini. Tra i vari benefici derivati dalla prolungata maturazione del formaggio, evidenziamo anche la biodisponibilità del calcio in esso contenuto, che diventa così immediatamente assimilabile dall’organismo del bambino, contribuendo alla formazione e al benessere di denti e ossa, e ovviamente a una crescita sana in generale.
Restando in tema di stagionatura, il nostro consiglio è quello di somministrare ai bambini quelle più elevate, partendo da un Parmigiano Reggiano stagionato oltre 24 mesi o anche oltre 36 mesi, con una granulosità maggiore, quindi più facile da grattugiare e da unire agli altri cibi senza coprirne il sapore, evitando così di causare nel bambino un’alterata percezione dei gusti.
Le alte stagionature hanno inoltre un elevato grado di cristallizzazione, che le rende rapidamente digeribili anche per lo stomaco delicato di un bambino: infatti, sia le proteine che i grassi presenti nel formaggio sono già stati parzialmente scomposti da microrganismi attivi durante il periodo della stagionatura.
Quanto Parmigiano Reggiano per i bambini
Ciò non significa ovviamente che il Parmigiano Reggiano vada somministrato ai bambini in dosi esagerate. Anche solo 10-20 grammi di formaggio, possibilmente grattugiato, fino a 3 o 4 volte alla settimana, sono sufficienti per garantire il giusto apporto di proteine, grassi insaturi, vitamine A, B1, B2, B6, B12 e PP, sali minerali e amminoacidi essenziali, che non vengono prodotti dall’organismo umano ma vanno introdotti mediante l’alimentazione.
Ovviamente, tutte le nostre indicazioni non sostituiscono in alcun modo il parere del medico, al quale dovete sempre rivolgervi nel caso di sospette intolleranze alimentari o carenze nutrizionali di qualsiasi tipo e a qualunque età.